Tab Article
"La poesia è esperienza della soglia. Nutrita dallo studio, o animata dal solo intuito, attraversa ogni barriera; è sinfonia che re-inventa la realtà dicendo l'indicibile. Aristotele, nella sua Poetica (1451 - 36/38), afferma: "... è chiaro che compito del poeta non è dire le cose avvenute, ma quali possono avvenire ...". Nel luogo della creatività si crea uno spazio vuoto dove viene a formularsi il linguaggio del singolo autore, e lì cadono i muri. La mente è rivolta al futuro, di tragedia o speranza che sia. Tutto ciò che il poeta dice, tratteggia una dismisura esistenziale nella quale i concetti di tempo, distanza, limite, vengono ad annullarsi in favore dello straniamento e della concentrazione assieme: due potenti armi della creatività. Nella zona franca della scrittura lirica la parola si sviluppa e si rinnova in un'ellisse aperta, e dunque senza fine. Sottile, tagliente, fantasiosa, irrealistica, evocativa, profonda, smisurata, secca, pungente: quella della poesia è una forza centrifuga impadroneggiabile che assume la forma e il moto delle galassie, ogni istante diverse nell'attimo della scoperta [...]"